Scandalo: sfratti forzati in Etiopia – ecco cosa voleva nascondere il governo britannico
Survival è venuta in possesso dei rapporti delle due missioni effettuate dai donatori nell’agosto 2014.
I due rapporti rivelano:
– che il governo etiope non ha ottenuto il consenso delle tribù della bassa valle dell’Omo al reinsediamento;
– che per costringere le tribù ad abbandonare le loro terre, il governo è ricorso a pressioni e minaccie, facendole in alcuni casi anche temere per le loro vite;
– che un gruppo indigeno ha detto ai donatori, “Prima che possiate tornare l’anno prossimo, il governo verrà a ucciderci e a finirci”;
– che l’accaparramento di terra associato alle piantagioni su larga scala impedisce alle tribù di accedere ai pascoli e alle terre d’allevamento ancestrali da cui dipendono per sopravvivere, e alle rive dei fiumi di cui hanno bisogno per coltivare;
– che in merito alle condizioni di vita in uno dei villaggi di reinsediamento visitati, il rapporto afferma: “La loro situazione durante la nostra visita era deplorevole; a causa dell’assenza di servizi igienici, gli abitanti dei villaggi soffrono di malattie come diarrea emorragica, malaria e mal di testa aspecifici… Nonostante le terribili circostanze riscontrate a ‘X’ [nome del villaggio cancellato], i residenti affermano che il governo non permette a questo gruppo impoverito e vulnerabile di andarsene”;
– che le linee guida definite dagli enti donatori per garantire che il reinsediamento rispetti la legge internazionale sono state regolarmente ignorate.